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Moda sostenibile, i 7 tessuti per abiti green al 100%

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Uno stile di vita ecosostenibile, ce lo sentiamo ripetere da più parti. Dallo stop agli sprechi alla raccolta differenziata, sono molti gli ambiti nei quali tutti noi possiamo fare qualcosa per tutelare il nostro pianeta. E anche una moda sostenibile oggi è possibile

Sono strade davvero sorprendenti quelle scelte da molti giovani stilisti e case di moda per produrre capi di abbigliamento green. Dalle T-shirt organiche e biologiche, agli accessori in legno naturale o in plastica riciclata, le proposte sfruttano canali creativi fino ad ora impensabili.

Questo è il presente per una moda sostenibile.

Vi proponiamo alcune delle idee che si stanno rivelando più innovative:

  1. Alghe marine:

una fibra tessile ricavata dalle alghe marine. In particolare si utilizza un’alga marrone islandese, nota per essere notevolmente nutriente e per dare origine a filati molto morbidi. Con questa alga si possono produrre un’ampia gamma di vestiti sportivi e altamente traspirabili, ma non solo. Si possono ottenere anche lenzuola e tessuti per la casa, pigiami e biancheria intima, abbigliamento casual e per bambini. 

2. Nylon delle reti da pesca:

sempre dall’ambiente marino arriva il secondo tessuto di cui vogliamo parlarvi per una moda sostenibile: si tratta di un nylon che si ricava dalle reti dei pescatori, fibra sostenibile che hanno scelto anche i grandi marchi del lusso per realizzare le loro recenti collezioni.

3. Bucce degli agrumi:

anche dalle bucce degli agrumi si possono ottenere dei tessuti. L’idea è di due stiliste siciliane che hanno saputo ottenere una fibra simile all’acetato proprio dai residui degli agrumi, la cosiddetta “orange fiber” rilascia vitamina C sulla pelle di chi indossa il capo. Un’idea geniale! Un vero tributo alla creatività mediterranea.

4. Latte:

perfino dal latte si può ricavare una fibra per abiti. Bisogna estrarla dalla caseina attraverso un processo di coagulazione e il risultato è una fibra delicata, un filato leggero e irresistibile sulla pelle.

5. Banane e noci di cocco:

ci sono poi le fibre per una moda sostenibile che possono degnamente sostituire il cotone, che richiede molta acqua. Ad esempio il tessuto ricavato dal banano, o meglio, dalle fibre di una particolare specie di banano chiamata abacà, originaria delle Filippine. Anche dalle noci di cocco o dalle foglie di ananas si possono ottenere le materie prime per realizzare degli abiti. Dall’ananas si ricava una sorta di ecopelle vegetale davvero sorprendente.

6. Buccia di mela:

altrettanto innovativo il similpelle vegetale ricavato dalla buccia di mela, frutto (è proprio il caso di dirlo!) delle ricerche di un’azienda italiana, altoatesina, che si è imbattuta nella scoperta mentre cercava di ottenere dagli scarti del frutto della colla vegetale.

7. Fondi di caffè:

per chiudere la nostra carrellata non possiamo non citare i tessuti ottenuti dai fondi del caffè. Ebbene sì, gli abiti realizzati con gli scarti delle bevanda più amata dagli italiani hanno ottime caratteristiche: antiodore, freschi, si asciugano più facilmente del cotone e sono in grado di regolare la temperatura in base alla stagione.

E allora cosa aspettate? Andate a scegliere l’alimento, pardon, il tessuto che fa al caso vostro!

E a proposito di stili di vita eco-sostenibili, leggi anche il nostro articolo sulla Giornata del riciclo.

Redazione

immagine di copertina: Saldi foto creata da jcomp – it.freepik.com

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