E’ boom di acquisti per i prodotti biologici da parte degli italiani. Un record non solo per il consumo ma anche per la produzione
Salgono alla cifra record di 3,3 miliardi di euro i consumi domestici di alimenti bio grazie alla svolta green e salutista degli italiani con l’emergenza Covid. Lo rende noto la Coldiretti, sulla base dei dati Ismea relativi all’anno 2020. Tra gli obiettivi c’è quello di incrementare le piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti.

Per gli italiani la salute e la salvaguardia del pianeta hanno scalato molte posizioni nella piramide dei valori, attuando scelte sempre più care all’ambiente. Dagli acquisti a kilometri zero, ai prodotti per le pulizie che non inquinano. La ricerca del benessere ha stravolto le abitudini di acquisto. Negli ultimi mesi infatti, c’è stata un’importante crescita dei prodotti bio. Una voglia di sapori autentici della propria terra e allo stesso modo, aiutare le economie italiane. Non per ultimo il fattore sicurezza: sempre più italiani scelgono il biologico locale come simbolo di garanzia e sicurezza per la salute.
Antonella Giuliano di Ismea dichiara infatti che “I nuovi trend del settore alimentare non sono legati a bisogni, ma riguardano in particolare il desiderio di benessere. I consumatori cercano un cibo che renda felici. Le attese nei confronti dei prodotti alimentari riguardano aspetti come salute, sostenibilità, novità e autenticità, tutti valori che il biologico va a soddisfare.”
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Prodotti bio: in crescita non solo i consumi ma anche la produzione
L’Italia – sottolinea la Coldiretti – ha il record europeo di campi bio con il 15,8% della Superficie agricola utilizzata (SAU) a livello nazionale nel 2019 contro il 10,1% della spagna, il 9,07% della Germania e l’8,06% della Francia. A livello regionale – evidenzia la Coldiretti – in Calabria più 1 campo su 3 è bio (36,4%) mentre in Sicilia si sfiora il 26% del totale, ma percentuali a due cifre al Sud si registrano anche in Puglia (20,7%), Basilicata (21%), Campania (13,1%), Abruzzo (11,4%) e Sardegna (10,2%).
Valori alti anche nelle regioni del centro Italia con il Lazio (23,2%), le Marche (22,2%), la Toscana (21,7%) e l’Umbria (13,9%). Al Nord la maggior incidenza del bio si rileva in Emilia Romagna con il 15,4% e in Liguria con il 11,2% mentre Friuli, Trentino Alto Adige e Piemonte sono ampiamente sopra il 5%, la Lombardia sfiora il 6% e Valle d’Aosta e Veneto sono al 6,2%.
Cosa significa bio
La produzione biologica ha come obiettivo un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che:
1) rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori la salute dei suoli, delle acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra di essi;
2) contribuisca a un alto livello di diversità biologica;
3) assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria;
4) rispetti criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e soddisfi, in particolare, le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie;
Questo per ottenere prodotti di alta qualità e per produrre un’ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti che non danneggino l’ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali o la salute e il benessere degli animali.
Redazione
Fonte: ufficio stampa e sito Coldiretti
Fonte immagini: Pexels
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