Salvaguardare gli oceani, una giornata dedicata al mare
La Giornata Mondiale degli Oceani si celebra l’8 giugno di ogni anno, giorno dell’Anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, e costituisce l’occasione per riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci, e sul dovere che incombe su ogni individuo e sulla collettività di interagire con questi enormi spazi d’acqua in modo sostenibile, affinché siano soddisfatte le attuali esigenze, senza compromettere quelle delle generazioni future.
Oceani, una giornata dedicata alla loro importanza
In occasione della Giornata mondiale degli oceani, l’Ispra partecipa a Cannes al convegno “Dalla costa agli abissi”, organizzato dall’Accordo Ramoge, e insieme agli altri partner del Progetto Indicit II, invita a postare le foto delle azioni intraprese per ridurre l’inquinamento da plastiche nel mare.

L’evento rappresenta una dichiarazione di intenti, volta a raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo di sviluppo sostenibile 14: “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine.
Il Decennio rafforzerà la cooperazione internazionale per sviluppare la ricerca scientifica e le tecnologie innovative in grado di collegare la scienza oceanica con i bisogni della società.
Inquinamento degli oceani
Sul fondo degli oceani potrebbero esserci circa 14,4 milioni di tonnellate di microplastiche. Ad affermarlo è una ricerca della Commonwealth Industrial and Scientific Organization (Csiro). Secondo gli scienziati australiani, sui fondali c’è più del doppio della quantità di plastica rispetto a quella presente sulla superficie dell’acqua. I risultati mostrano inoltre che la quantità di microplastiche nei sedimenti è 25 volte superiore a quanto si pensava in precedenza. Stando a queste cifre l’inquinamento degli oceani potrebbe assumere proporzioni e conseguenze enormi.
I risultati allarmanti a cui è giunto il team Csiro sembrano ottimistici se paragonati a quelli di un’altra ricerca analoga del 2020. Il britannico National Oceanography Center (Noc) ha stimato che nel solo Atlantico la quantità di plastica è almeno 10 volte maggiore di quanto si pensava finora.

Senza andare troppo a fondo, la quantità di particelle di plastica invisibili, cioè quelle presenti sotto la superficie dell’oceano nei soli primi 200 metri di profondità, si aggira fra 12 e 21 milioni di tonnellate. Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno raccolto campioni di acqua in 12 siti lungo un’area che si estende per 10mila chilometri da Nord a Sud nell’Oceano Atlantico.
Sulla base delle tendenze di generazione dei rifiuti di plastica dal 1950 a oggi, gli autori hanno anche calcolato che la quantità di plastica finita nelle acque e nei sedimenti dell’Atlantico è compresa tra 17 e 47 milioni di tonnellate.
Ecco che la Giornata Mondiale degli Oceani fa riflettere sulla necessità di ridurre l’inquinamento atmosferico, e sul bisogno che ognuno di noi si impegni nel tispetto dei mari e dei litorali che lo circondano.
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Redazione
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