Fresco e poco calorico il ghiacciolo resta uno dei nostri migliori alleati d’estate. Adorato da grandi e piccini, non tutti sanno che è perfetto anche per gli sportivi
Dici ghiacciolo e pensi subito all’estate, alle giornate in spiaggia, al caldo e soprattutto al senso di sollievo che può darti solo quel fresco cubetto di ghiaccio. É composto da acqua aromatizzata ai vari gusti (di frutta soprattutto) fatta ghiacciare in appositi stampi. Il ghiacciolo è un alimento ipocalorico e un media contiene 70 calorie a pezzo.
Al 95% è costituito da acqua, il che lo rende un alimento dietetico. I valori nutrizionali variano leggermente a seconda dell’ingrediente principale da cui sono composti. Ad esempio, il ghiacciolo al limone, quello più consumato dagli italiani, contiene solo 60 calorie.
Ma oltre che essere un piacevole break il ghiacciolo è ideale per chi ha bisogno di idratarsi velocemente, magari dopo aver praticato sport.
Ascolta l’intervista a Michelangelo Giampietro, nutrizionista e presidente dell’Istituto del Gelato Italiano
Il ghiacciolo aiuta a combattere la disidratazione, è un ottimo spezza-fame, quando ci viene un languorino invece di sfogarci su cibi poco salutari meglio mangiare un ghiacciolo. Riesce a coccolarci con pochi zuccheri.
Grazie ai suoi colori accesi e allegri ci mette di buon umore, insomma, è il compagno ideale nelle torride giornate estive.
Ghiacciolo, per personalità indipendenti
“Dimmi che gelato mangi e ti dirò chi sei…” è il divertente identikit stilato da IGI in base alla scelta del gelato. Ecco che secondo i profili che emergono dalle preferenze, chi sceglie il ghiacciolo ha una personalità che tende all’effimero/indipendente, preferisce un piacere da gustare immediatamente, convinto che non c’è nulla da aspettare. Questo tipo di persona tollera poco la frustrazione dell’attesa.
Il Cono con cialda
E’ scelto da chi predilige un’esperienza sensoriale completa non negandosi nulla (c’è anche la parte croccante da mordere) contando comunque sulla sicurezza di un appagamento finale (la parte terminale di cioccolato). Chi mangia il cono di solito è un tipo voglioso.
Lo Stecco
A prima vista chi mangia questo tipo di gelato è una persona intraprendente, che ama curiosare nella moltitudine di gusti possibili ma allo stesso tempo si tratta di un tipo insicuro… Questa persona ha bisogno che rimanga qualcosa di tangibile, lo stecco appunto, con cui giocare o anche solo da tenere in bocca.
Il Biscotto
Per chi ha bisogno di grande rassicurazione: è quasi la merenda preparata dalla mamma, dove c’è di tutto, anche la parte di biscotto che rimanda al bisogno di un surplus di nutrimento affettivo. Non è croccante né duro, è un piacere molto “bambino”.
La Coppetta
Scelta di solito dal tipo controllato/misurato. È l’unico gelato “contenuto”, e quindi non libero, neanche nella modalità di assunzione (si utilizza infatti il cucchiaino). Il formato preferito da chi non riesce a lasciarsi andare fino in fondo e concedersi un piacere (che a volte “sporca” le mani o i vestiti), e da chi deve mantenere le buone maniere, anche con se stesso.
Le Praline
Sinonimo di personalità moderno/attuale. Si tratta infatti di una scelta un po’ “mordi e fuggi”, caratteristica dei nostri tempi, molto veloci. Sono il gelato di chi ama portarsi una “scorta” di benessere, un piacere più piccolo, non dilagante, ma ripetuto nel tempo… in più si può gustare in più contesti diversi (anche lavorativi).
L’invenzione del ghiacciolo
L’invenzione del ghiacciolo risale al 1905 e si deve a una scoperta casuale da parte di Frank Epperson, un bambino di Oakland undicenne all’epoca, che in una gelida notte d’inverno aveva inavvertitamente lasciato sul davanzale della finestra un bicchiere di acqua e soda con dentro il bastoncino che aveva usato per mescolarle. Il giorno dopo Frank riuscì a liberare il blocco di ghiaccio formatosi facendo scorrere acqua calda sul bicchiere, e prese a mangiare il “ghiacciolo” usando il bastoncino come manico. Nel 1923 Epperson ottenne il brevetto per l’idea del “ghiaccio sul bastoncino”, che battezzò popsicle.
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Dorotea Rosso
Fonte: IGI
Fonte immagini: Unsplash e Giphy
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