L’Efsa ha pubblicato l’annuale rapporto sulla sicurezza alimentare e le conclusioni sono rassicuranti: in Europa i cibi sono sicuri e l’Italia è uno dei paesi più attenti ai residui di pesticidi negli alimenti
È improbabile che l’esposizione ai pesticidi per via alimentare rappresenti un rischio per la salute per i consumatori europei. Sono le conclusioni cui è giunta l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel rapporto annuale sui residui di pesticidi negli alimenti.
Secondo i dati Efsa, nel 2020 su oltre 88mila campioni esaminati il 94,9% aveva residui di pesticidi entro i limiti. Per il sottogruppo di 12mila campioni analizzati nell’ambito del programma di pluriennale coordinato dall’Ue (che si basa su controlli casuali su un paniere di dodici prodotti), l’1,7% aveva superato i limiti.
L’Efsa ha anche stimato l’esposizione ai residui di sostanze chimiche nella dieta concludendo che “è improbabile che i prodotti alimentari analizzati nel 2020 costituiscano un problema per la salute dei consumatori”. L’Italia si segnala tra i paesi che hanno compiuto più analisi su prodotti di origine nazionale e tra quelli che hanno più contribuito al programma di controlli coordinato dall’Ue.
Fonte: Ansa

Come difendersi dai pesticidi, 4 regole d’oro
Se vogliamo essere certi di evitare sostanze pericolose la prima cosa da fare è acquistare frutta e verdura coltivata con metodi e processi che non prevedano l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. Tutta la filiera biologica/organica, e in modo particolare quella italiana, è garanzia di qualità da questo punto di vista, anche se abbiamo visto che in generale tutti i produttori del nostro Paese garantiscono sempre la salute del consumatore finale.
Un normale lavaggio con acqua (e bicarbonato se si vuole o limone o sale) dovrebbe bastare ad eliminare fino all’80% dei residui di pesticidi sul prodotto. Per alcuni cibi (uva, mele, pere, insalata) è bene procedere al lavaggio più di una volta. L’aceto bianco è un disinfettante naturale, capace di eliminare muffe, batteri e residui di pesticidi dai nostri alimenti. Si versa in un recipiente una parte d’aceto bianco e due parti d’acqua. La frutta e la verdura si lasciano a bagno in questa soluzione per almeno 15 minuti.
Quando non siamo certi della provenienza del prodotto è bene eliminare la buccia, è lì infatti che si concentrano le maggiori quantità di residui. La maggior parte dei pesticidi rimane sulla scorza.
E’ assodato che esistono prodotti che rispetto ad altri hanno maggiore capacità di assorbimento delle sostanze chimiche. Scegliendo una dieta varia ed alternando frutta e verdura di diverso tipo si evita l’effetto accumulo, con il risultato che si è meno esposti al rischio di residui di pesticidi. Per esempio, è dimostrato che cipolla, mais e ananas sono tra i cibi che per natura assorbono meno eventuali agenti chimici e quindi ci espongono al minor rischio.

Anche la biodiversità risente di un uso smodato di agenti chimici che possono alterare i terreni, accumularsi nella catena alimentare, andando a incidere sulla sopravvivenza di numerose specie animali. Gravi conseguenze si hanno anche su insetti impollinatori come le api. Il tasso di mortalità di questi insetti, ultimamente è molto superiore al tasso naturale di mortalità, e tra le cause di ciò c’è anche l’uso di insetticidi e pesticidi. Ben l’80% delle specie vegetali si riproduce grazie agli insetti impollinatori.
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Redazione
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