Urlare non è educato, ce lo hanno insegnato da piccoli. Ma in certe situazioni può essere terapeutico. Negli anni ’60 uno psicologo statunitense ha inventato la Terapia dell’urlo, seguita all’epoca, pare, anche da John Lennon e Yoko Ono. Di certo, buttare fuori urlando negatività ed emozioni tossiche può apportare grandi benefici
Nel mondo frenetico in cui viviamo, la ricerca di uno stato di benessere psicofisico è diventata una priorità per molte persone. Tra le molte forme di terapia alternative proposte negli ultimi anni, una metodologia che sta guadagnando popolarità è la Terapia dell’urlo. Questo approccio unico si basa sull’idea che urlare può avere benefici significativi per il nostro benessere emotivo e fisico.
Terapia dell’urlo, le origini di un approccio insolito
La Terapia dell’urlo è stata inventata da Arthur Janov, un famoso psicologo e psicoterapeuta statunitense, negli anni ’60. Janov è stato il fondatore del Primal Therapy Center di Los Angeles, dove ha sviluppato e perfezionato i principi e le tecniche della terapia. Il suo lavoro ha influenzato molti professionisti nel campo della salute mentale e ha suscitato un intenso dibattito sulla sua validità ed efficacia.

I principi della Terapia dell’urlo
La Terapia dell’urlo si basa sull’idea che molti dei nostri problemi emotivi e fisici derivino da traumi vissuti durante l’infanzia. Secondo Janov, urlare liberamente e spontaneamente può consentire alle persone di rilasciare emozioni profondamente radicate che sono state soppresse per anni. L’obiettivo principale della terapia è consentire ai pazienti di affrontare, esprimere e quindi guarire vecchie ferite emotive.
Durante una sessione di Terapia dell’urlo, il paziente viene posto in uno stato di rilassamento e si viene incoraggiati a focalizzare i propri pensieri sulle esperienze traumatiche vissute nell’infanzia. Pian piano, il terapeuta induce un processo di catarsi emotiva, incoraggiando il paziente a emettere suoni, grida e urli liberatori. Questo processo può rivelarsi intensamente emozionante e, per molti, liberatorio. I pazienti spesso descrivono la sensazione di un peso alleviato e una maggiore consapevolezza di sé in seguito alla Terapia dell’urlo.
Alcuni dei benefici immediati di questa modalità sono:
- liberare il corpo dalle tensioni accumulate
- scaricare energia negativa e stress
- elaborare emotivamente una difficoltà
- ridurre l’impatto dell’ansia sulla nostra sfera emotiva.
Al di là dell’aspetto clinico della Terapia dell’urlo nel quale non entriamo in questa sede, urlare liberamente può portare ad un miglioramento dell’umore e dell’autostima, una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e sentimenti, nonché una riduzione dei sintomi collegati allo stress, come l’insonnia e l’ansia. Urlare come metodo liberatorio può portare anche ad un miglioramento delle relazioni interpersonali, consentendo una maggiore intimità ed empatia.

Tutti noi, se in connessione con questa modalità, possiamo mettere in pratica l’urlo liberatorio. A patto che non sia rivolto contro qualcun altro e che non arrechi disturbo a chi abbiamo accanto. Se sfogarci gridando contro il nulla può essere impraticabile in appartamento (potremmo rischiare una segnalazione alle forze dell’ordine per disturbo della quiete pubblica) pensate a quanto salutare risulterebbe gridare, ad esempio, in una spiaggia deserta, con il rumore delle onde che attutisce il rumore. Oppure in auto, dopo aver parcheggiati in una zona un po’ isolata.
L’urlo potrebbe essere anche collettivo, un grido di gruppo in famiglia, tra amici, tra colleghi per buttare fuori le tensioni che inevitabilmente si creano e allo stesso tempo per rinforzare il legame.
Attenzione anche alle controindicazioni: questa modalità anti-stress potrebbe non essere adatta a individui che soffrono di disturbi del sistema respiratorio, quali asma o problemi polmonari.
Più in generale possiamo dire che sfogare in maniera consona emozioni particolarmente intense giova al nostro benessere. E se quando siamo felici ci viene facile ridere, cantare, ballare…come possiamo buttare fuori le emozioni negative? Oltre all’urlo, altre modalità liberatorie sono lo sport, il pianto, prendere a pugni il cuscino. Molto meglio trovare la propria valvola di sfogo che ritrovarsi a dover curare gastrite, mal di testa o indolenzimenti muscolari!