Ogni 4 gennaio si celebra la Giornata Mondiale dedicata all’alfabeto braille, un metodo di lettura che ha dato la possibilità concreta alle persone non vedenti o ipovedenti di poter comprendere testi scritti.
Cos’è il braille
Il Braille è un sistema di scrittura e lettura per non vedenti inventato da Louis Braille nel XIX secolo, basato sulla combinazione di sei punti in rilievo percepibili al tatto. Grazie a questo particolare alfabeto, è cambiato il modo di vivere delle persone con disabilità visiva, consentendo loro di comunicare per iscritto.

L’alfabeto braille non è solo un metodo speciale di comunicazione non verbale per le persone non vedenti ma risulta anche un vero e proprio contesto di inclusione sociale, in particolare degli studenti con disabilità sensoriale attraverso la fornitura di testi scolastici in formato braille.
L’alfabeto braille riconosciuto dall’Onu come diritto fondamentale
L’alfabeto braille costituisce infatti uno dei diritti fondamentali per i non vedenti ed è riconosciuto ufficialmente dall’Onu, il quale ha condotto di recente un’indagine in cui si stima che, in tutto il mondo, siano 36 milioni le persone cieche e 216 milioni quelle con disabilità visive da moderate a gravi, sottolineando come le persone con disabilità visiva sono più a rischio delle altre di finire in povertà. La perdita della vista, infatti, può causare una vita di disuguaglianze, cattiva salute e difficoltà di accedere all’istruzione e a una vera occupazione.

Parte proprio dalla scuola l’impegno di inclusione verso queste persone, cercando di garantire strumenti sin da subito efficaci per la comprensione dei contenuti, fornendo testi scolastici in formato braille.
Già nel 2006, l’Onu aveva istituito una Convenzione dedicata ai diritti delle persone con disabilità, che pone l’accento sul benessere delle persone con problemi visivi e considera, appunto, il braille un elemento essenziale per l’istruzione, la libertà di espressione e di opinione, l’accesso all’informazione e l’inclusione sociale.
Infine, ricordiamo come gli obiettivi dell’Agenda 2030, istituita nel 2015, includa tra i suoi obiettivi quello di accogliere nella società le persone con disabilità senza distinzione alcuna.
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Redazione
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