Clubhouse, la nuova app che assomiglia tanto alla radio, oggi conta oltre 2 milioni di utenti. Cos’è, come funziona, quale futuro per l’app che ha rivoluzionato il mondo dei social network. Ne abbiamo parlato con un’esperta, la prof.ssa Martina Carone, Consulente in comunicazione strategica e docente di Analisi dei media presso Scienze sociologiche all’università di Padova. Ascolta l’intervista nel podcast che segue:
Che cos’è Clubhouse
In parte talkback radio, in parte teleconferenza, in parte Houseparty , Clubhouse è un’app di social networking basata su chat audio. Gli utenti possono ascoltare conversazioni, interviste e discussioni tra persone su vari argomenti: è proprio come sintonizzarsi su un podcast ma dal vivo e con un ulteriore livello di esclusività.
“Clubhouse introduce un elemento nuovo rispetto gli altri social che siamo abituati a conoscere – ci spiega Martina Carone – che è l’utilizzo della voce. Di fatto Clubhouse funziona come una grande radio all’interno della quale ci sono tante trasmissioni in streaming, una via di mezzo tra la programmazione di una radio “classica” e i podcast”.
Come funziona Clubhouse
Per partecipare, un utente di Clubhouse deve inviare un invito dalla sua app, questo permette l’accesso per creare un account. Se sei invitato, vedrai un link al tuo numero di telefono che ti indirizza a una pagina di registrazione nell’app.
“L’utente entra in Clubhouse dopo un’iscrizione che fino a poco tempo fa era solo su invito e che ora si sta allargando sempre di più facendo crescere il numero di persone che si ritrova su questo network – spiega la consulente. Quindi, l’utente entra e sceglie che tipo di trasmissione intende seguire, proprio come farebbe sintonizzandosi su una radio, con in più la possibilità di scegliere, in base agli utenti con i quali ha già rapporti, cosa ascoltare proprio come succederebbe con il podcast”.
Le room di Clubhouse
La prof.ssa Carone ci spiega benissimo cosa sono e come funzionano le room (stanze) di Clubhouse.
“All’interno di ogni room avviene uno scambio tra i moderatori e la audience, ogni utente della audience può alzare la mano e intervenire. L’intervento non è veloce, ma c’è un botta e risposta articolato fino a formare un dibattitto, ad oggi non mi risulta che ci sia limite al numero di persone che possono accedere alla room o alla durata del dibattito.
Le tematiche non sono generaliste ma molto specifiche: in questi ultimi giorni ne ho seguite alcune sulla crisi di governo o su questioni anche più leggere come i programmi televisivi, ne ho ascoltate su Sanremo o sul Grande Fratello. Quindi questo social ha la grande capacità di essere trasversale nell’affrontare molti temi che possono essere divertenti, utili, approfonditi, ecc…”.
In Clubhouse c’è la possibilità di creare delle room private, one to one, o di limitarne l’accesso ma uno dei punti di forza di questo media è stata proprio la grande diffusione grazie a room molto ampie.
Clubhouse, rivoluzione dei social
Da più parti Clubhouse viene descritto come una vera rivoluzione nel mondo dei social perché per la prima volta mette al centro la voce.
“Pensiamo a tutta la diffusine delle web radio, dei podcast – prosegue l’esperta – questo media ha spostato l’attenzione dai video, dalle foto, centrali invece negli altri social più diffusi. Clubhouse ha fatto una scommessa e ad oggi la sta vincendo”.
Social media, quale futuro
Abbiamo chiesto alla prof.ssa Carone quale sarà il futuro dei social media.
“Quello dei social è un mondo molto friabile – ci ha risposto – i social si sgretolano e si ricompongono periodicamente. E poi si avvicendano l’un l’altro, ci sono quelli più longevi e quelli volatili.Quale futuro per i social network Clubhouse in particolare comporterà un adeguamento anche degli altri social che in qualche modo dovranno “strappare” utenti al nuovo network.
In generale credo che questo social che predilige la voce – ha concluso l’esperta – sia anche frutto della grande difficoltà che oggi il vive il mondo delle immagini, ormai saturo. C’è stanchezza per foto, video, ecc…e la voce rappresenta la nuova frontiera che nessuno, a parte la radio, aveva ancora esplorato”.
Leggi anche il nostro articolo sulla Giornata mondiale della radio
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