Di sicuro il capo più versatile e onnipresente in tutti gli armadi è proprio il jeans. Unico, comodo e intramontabile, è l’indumento più utilizzato di tutti i tempi
La primavera alle porta ci riporta uno dei trend intramontabili ogni anno: il denim. Dalle gonne ai pantaloni cargo ai mitici giubbini il jeans rimane il capo must have anche negli armadi per il 2023. Del resto quando si parla di jeans vale tutto e il contrario di tutto: dagli skinny ai mom’s da quelli zampa ai cropped, pochi altro capi del guardaroba ci lasciano più libertà dei jeans.
I 5 capi in denim che DEVI avere:
- gonna
- pantaloni cargo, quelli in stile militare con grandi tasche laterali, che sono tornati di moda direttamente dagli anni ’90
- pantaloni a gamba larga e vita alta
- panna con cucitura a contrasto
- jeans neri (immancabili)
La parola “jeans”
La parola jeans è la storpiatura di Jeane o Jannes, termine utilizzato in francese per indicare la città di Genova. Il plurale di jean è appunto jeans. Questa parola diventa di utilizzo comune nel XIX secolo e lo rimane fino al giorno d’oggi. Per jeans si intendono dunque dei pantaloni che hanno determinate caratteristiche:
- Rivetti di rame o metallo
- Bottone centrale di metallo
- Taglio a cinque tasche
- Etichetta situata sulla parte posteriore in alto a destra
Non pensiamo subito dunque al materiale color blu quando sentiamo parlare di jeans, concentriamoci piuttosto sulle caratteristiche che lo compongono.

La nascita del jeans
Tutto parte dal cotone, il materiale che gioca un ruolo davvero fondamentale per la nascita del jeans e che trova spazio in Europa già nel XII secolo. Questa diffusione avviene grazie alle peculiarità che il cotone offre, come resistenza e maggiore brillantezza nei colori.
Dalla lavorazione del cotone, si produrrà poi il fustagno, un cotone misto a lana o lino. La tintura blu veniva ricavata da una pianta, il guado. Presente soprattutto nelle città di Genova e Nimes, il fustagno avrà poi un gran successo: proprio dal porto ligure infatti, partiranno i primi jeans in direzione USA, luogo in cui ci sarà la definitiva vendita di massa. Nimes e Genova saranno anche i nomi che si daranno poi al fustagno, conosciuti da tutti al giorno d’oggi come appunto Denim e Jeans.

Negli Stati Uniti d’America dunque, nasce l’amore per il jeans e questo grazie a una donna che, a seguito di una richiesta particolare rivolta al suo sarto di fiducia Jacob Davis, riesce a far nascere un capo mai visto prima: un paio di pantaloni resistenti per il proprio marito mentre svolgeva il lavoro di taglialegna.
La notizia di quei pantaloni resistenti si espande in poco tempo e il sarto Davis è invaso dalle richieste. Dopo essere riuscito a creare il capo perfetto capisce che ha bisogno di qualcuno per portare avanti la sua creazione. Si rivolge dunque a Levi Strauss, all’epoca commerciante. Da questa unione, nasce una collaborazione e una vera e propria filiera produttiva di “pantaloni resistenti”, proprio quello che ci vuole per operai, contadini, meccanici, minatori e…cowboy! Insomma, dalla nascita del jeans fino alla Seconda Guerra Mondiale, questi pantaloni resistenti rappresentano esclusivamente un capo da lavoro.
Anni 50: il jeans diventa moda
Se i jeans sono partiti come indumento per lavoratori, il mondo del cinema riesce a dare la svolta decisiva affinchè questo capo diventi il desiderio di tutti. Sono infatti icone come James Dean e Marlon Brando a indossare per la prima volta i jeans sul set. Mentre Elvis Presley e Bob Dylan fanno breccia nel campo musicale.
Da quell’istante, i jeans iniziano a rappresentare la volontà di cambiamento e di uscire fuori dagli schemi, un mood che subito affascina le nuove generazioni. Negli anni sessanta invece rappresentano un simbolo politico: è il periodo storico delle rivolte contro le guerre e delle richieste di maggiori diritti in tutto il mondo. I giovani che scendono in strada vestono tutti un capo: il jeans.
E’ solo negli anni settanta che il jeans entrerà definitivamente nel mondo della moda, etichettato come must have, abbinabile con qualsiasi altro capo e materiale, verrà amato da tutte le generazioni senza distinzione alcuna.

Il boom del jeans parte infatti dagli anni settanta fino ad arrivare ai giorni nostri, passando dalle più svariate forme: dal jeans dipinto per gli hippie a quello con zampa di elefante, dal modello attillato a quello extra large. Negli anni ’90 il jeans diventa un capo su cui applicare paillettes, perline, piume, toppe e tanto altro. Non dimentichiamo poi i Jeans appositamente prodotti con strappi e punti volutamente consumati.
Vita alta, vita bassa, lunghi fino alla caviglia, al ginocchio o shorts, il jeans viene ripreso poi in moltissimi altri capi come ad esempio gonne lunghe, minigonne, saloppettes, giubbini, borse e molto altro. Insomma, un capo che si presume non avrà mai fine e che, ci sia augura, non passi mai di moda!
Leggi anche il nostro articolo dedicato al denim e capi in pelle
Fonte immagini: Pexels