Si chiama Giocareporter ed è un ibrido a metà tra materia scolastica e gioco, inventato da Mariella Roberto, educatrice scolastica e giornalista. Scopriamo di cosa si tratta
Il suo campo d’azione al momento è il centro Qbhalò di Verbania, ma l’idea è quella di portare questa esperienza in tutte le scuole d’Italia.
Perché non è mai troppo presto per appassionarsi a una professione bella e difficile come il giornalismo. Soprattutto, non è mai troppo presto per imparare a leggere e interpretare la realtà, mai così complessa come in questi giorni. Lottando contro le fake news e favorendo invece uno studio critico della società.

Mariella Roberto, Giocareporter e l’amore per il giornalismo
Perché ha deciso di lavorare a un progetto del genere? «Ho sempre avuto il sogno di fare la giornalista da piccola e mi è venuto spontaneo condividere coi bambini la bellezza di questo mestiere» ha raccontato ai nostri microfoni.
Anche e soprattutto per trasmettere a bambine e bambini l’etica di questo mestiere e aiutarli a diventare lettrici e lettori consapevoli. «Considero questo lavoro come una missione, come piantare un semino. Giocareporter è la mia creatura e lo vedo crescere. Spero di poterlo portare in altri luoghi, perché i ragazzi oggi vanno tutelati e protetti» ha continuato.
Come sono le sue allieve e i suoi allievi?
«Sono appassionati, mi stupiscono sempre, sono sul pezzo, dalla cronaca allo sporto. E questo mi fa sentire molto felice. Il nostro è un lavoro impegnativo ma quando li vedi entusiasti perché sanno che tra poco inizieranno la lezione di Giocareporter senti la vera soddisfazione».

Coltivare gli adulti del futuro
Dunque, Giocareporter di Mariella Roberto è un modo divertente di lavorare con le giovani generazioni. Che in questi ultimi anni hanno pagato il prezzo più alto. Tra pandemia e, oggi, la guerra.
«I giovani sono stati abbandonati e dobbiamo intervenire. Mi accorgo di quanto questo sia necessario perché vedo i miei allievi soddisfatti. Credo sia anche un orgoglio per i genitori, perché vedono i loro figli stimolati in maniera costruttiva» ha concluso Mariella Roberto.
Ascolta l’intervista completa a Mariella Roberto
Francesca Fiorentino
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