Allergie, infezioni respiratorie ricorrenti e infiammazioni dell’intestino. Perché i probiotici rappresentano uno strumento importante nella prevenzione di queste patologie
Spesso la causa di questi disturbi dipende da alterazioni della microflora intestinale, fondamentale per un corretto sviluppo e mantenimento del sistema immunitario.
Da qualche decennio si assiste ad un preoccupante incremento della prevalenza di malattie allergiche: il 20% della popolazione europea è affetto da una forma allergica e, a livello mondiale, le patologie croniche più comuni nei bambini sono appunto le allergie.
Per combatterle oggi abbiamo un’arma in più: i probiotici. Recentemente, infatti, è stata dimostrata la correlazione tra lo sviluppo di allergie ed altre patologie in età pediatrica e la composizione della microflora intestinale, il cosiddetto microbiota.

Caratterizzato da un insieme di almeno 4 milioni di tipi di batteri diversi, il microbiota, che ha il grande potere di influenzare funzioni essenziali dell’organismo tra cui quelle del sistema immunitario, protegge il bambino dalle aggressioni di microrganismi patogeni, prevenendo così la comparsa di molte infezioni.
Qualora, però, la sua composizione venga alterata da fattori esterni, come ad esempio un’alimentazione scorretta o l’uso inappropriato di farmaci, tra cui antibiotici, il bambino si trova esposto non solo a patologie dell’apparato gastrointestinale ma anche ad allergie e infezioni respiratorie.
Con l’obiettivo, quindi, di valutare strategie alternative di controllo della salute dei bambini, anche nel nostro Paese la comunità scientifica ha preso in considerazione le proprietà curative e preventive dei batteri probiotici (microrganismi non patogeni): evidenze scientifiche hanno dimostrato che intervenire sul microbiota con i probiotici, fin dai primi anni di vita, potrebbe segnare una svolta nella prevenzione e nel trattamento di molte patologie.
“I probiotici hanno effetti benefici in tutte le fasi della vita, comprese le primissime – sottolinea la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano, – quindi intervenire precocemente sulla microflora intestinale attraverso i probiotici già a partire dall’infanzia, se non addirittura in fase prenatale, contribuisce a proteggere il bambino dallo sviluppo dei disturbi allergici stagionali e di numerose altre patologie.

Il microbiota dei bambini è “vergine”, non presenta, infatti, al contrario dell’adulto, una storia precedente, pertanto l’assunzione di batteri favorevoli interviene sul sistema immunitario svolgendo un’azione importante di prevenzione”.
In questi ultimi anni la diffusione dei probiotici, contenenti Lactobacillus o Bifidobacterium per lo più in associazione con altri batteri, è aumentata notevolmente, tanto che l’OMS e la FAO nel 2011 hanno elaborato delle linee guida per chiarire i requisiti necessari di questi prodotti con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza alimentare.
Sebbene le proprietà dei probiotici cambino a seconda del ceppo batterico, della patologia trattata, dell’età e delle condizioni di salute del piccolo paziente, gli effetti benefici dei probiotici sull’organismo richiedono, in generale, un’assunzione costante e prolungata nel tempo. Tra gli alimenti a base di probiotici, i prodotti di fermentazione del latte e lo yogurt sono considerati quelli che maggiormente sono in grado di sopravvivere ai diversi processi della preparazione e di restare inalterati per la durata della conservazione del prodotto, senza modificarne la qualità.
Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo.
Per alimenti/integratori con probiotici si intendono quegli alimenti che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta. Si tratta quindi di alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell’organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali.
La definizione di prebiotico è riservata alle sostanze non digeribili di origine alimentare che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti insieme al prebiotico.
Con alimenti/integratori con prebiotici ci si riferisce a quegli alimenti che contengono in quantità adeguata, molecole prebiotiche in grado di promuovere lo sviluppo di gruppi batterici utili all’uomo.
Un alimento/integratore con simbiotico contiene sia probiotici che prebiotici. Fonte: Ministero della Salute
Redazione
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